sabato 22 dicembre 2012

I gatti al mare......


Eccomi amore mio,

è da un po’ che non ti scrivo, perché il tempo è tiranno, ma non del mio cuore, in quello ci sei solo tu. È passato quasi un mese da quando siamo stati a T***** insieme e sono passati ormai tredici giorni, tredici mattine in cui mi hanno svegliato le tue risate.
Eh si, non hai mancato un giorno. Ognuna di queste mattina mi hai telefonato alle 7:00 dicendomi: “sono il tuo alaaaaaaarmmmmm” e giù subito a ridere da solo della tua pazzia.
E adesso è già una settimana che mi sveglio senza la tua voce bellissima e strascicata che mi risuona nelle orecchie, quanto mi manchi…….
Va beh, ogni tanto ci scambiamo messaggi su facebook, poi l’altra sera ti ho visto anche su skype, stravaccato sul divano, che carino che eri, e io che andavo scappando perché non volevo mi vedessi nel video, mi vedo così brutta in video…..ma tu te ne sei uscito di getto “ sei carina”, io, come al solito confusa, ho detto un grazie in un sussurro.
E poi l’altra mattina sono stata io a svegliarti dicendoti che era cominciata la mia vendetta e tu: “ma tanto prima o poi dovrai tornare a T****** e allora ci penso io a te”. Embeh si, non vedo l’ora che ricominci con la tua sveglia mattutina.
Ma la cosa più simpatica è successa l’altra sera: eravamo al telefono e ad un certo punto abbiamo avuto un momento di incomprensione, io ti ho sentito diverso dal solito, tu hai detto qualcosa che non mi è andato a genio e, bref, ho pianto prima di addormentarmi. Tutte le insicurezze e le arpie sono piombate su di me a farmi del male ma quel bel pianto se le è portate via. E poi, la sera dopo, trovo un tuo messaggio in cui dici che forse la sera prima c’era stata un incomprensione tra di noi, che avevi fatto una gaffe, ecc.
Ho riso pensando che avevamo passato la giornata a rimuginare sulla stessa cosa!
Ti penso ogni giorno, questa è la verità, in assenza di te rimugino sui pochi giorni che abbiamo passato insieme. Ieri mi è tornato alla mente la sera che eravamo a S********, e tu mi hai portato a vedere il mare dall’alto dicendo: “io amo molto il mare, potrei starmene anche 4 ore seduto a guardare il mare senza fare niente”.
Là il mio cuore ha tremato perché io ho sempre detto la stessa cosa e ho sempre detto che non avrei mai potuto sposare un uomo che non amasse il mare.
Poi un rumore ci ha distratto, dai cespugli è uscito un gatto e tu: “questo è un gatto fortunato, a volte penso ai gatti di G**** che non hanno mai visto il mare, io li prenderei e li porterei qui al mare, anche loro hanno diritto a vedere il mare prima di morire”.
Portare i gatti al mare ……. penso di non aver mai sentito niente di così poetico in vita mia.
È stato quella sera che mi sono innamorata di te???

martedì 4 dicembre 2012

L'urgenza



Ciao amore mio,
ecco ricominciano i crampi, uffa. E oggi non sono neanche riuscita a sentire A. per avere un po’ di conforto ma soprattutto per farmi fare il lavaggio del cervello. Si, ne ho bisogno per stare calma, devo stare calma, inutile farsi prendere dalle smanie.
Ti ho telefonato e tu sei al consiglio scientifico e mi dici: “sono al consiglio scientifico ma se c’è qualcosa di urgente dimmi pure”.
Ma figuriamoci se voglio disturbarti mentre stai al consiglio scientifico, no, niente d’urgente, ti chiamo dopo cena. E tu: “si, dopo l’alaaarm”. Ah, benedetto alarm!
E invece c’è qualcosa di urgente! I miei crampi, la mia voragine che chiede di essere riempita, dio dammi la forza di guardarla e non cadervi dentro.
E’ tutto normale, la tua gentilezza solita, la tua delicatezza solita, rispondi sempre anche se sei impegnato e sei sempre attento alle urgenze degli altri, dici cose ragionevoli, ma io non sono ragionevole, il buco nel mio stomaco non è ragionevole.
M. mi ha detto l’altro giorno “mi raccomando non fare la stupida, non mandare tutto a puttane”, e io ho capito benissimo quello che lui voleva dirmi.
Voleva dire: “non permettere alla voragine di governare la tua vita e di influire sui tuoi sentimenti, sui tuoi gesti d’affetto (come ha fatto finora, aggiungerei io). Voleva dire: “datti una chance, permetti  a questo amore di venire al mondo”.
Fra un po’ comincerò a piangere e so che non è per colpa tua, ma mia.
Certo è, che da quando ti conosco, a furia di crampi, mi è passata ogni voglia di mangiare. Ne sono contenta,  non voglio più riempire quella voragine con il cibo, la annienterò in un modo o nell’altro, la farò morire di fame.
Siamo arrivati alla resa dei conti, o me o lei. E io stavolta non sono disarmata, ho una spada in mano.

Alaaarm



L’altra volta, quando eravamo a T******, mi avevi chiesto di bussare alla tua porta per poi andare a fare colazione insieme. E io l’ho fatto, ho bussato e ho detto “buongiorno, sono l’alarm, svegliarsi prego”. Mi è venuto di dire così perché sono talmente abituata e cercare l’opzione “alarm” quando metto la sveglia sul mio cellulare.
Beh, ti deve essere proprio piaciuto perché ogni tanto durante la giornata non facevi che ripetermelo. Alaaaarm, alaaarm, con quella tua voce nasale e a tratti sguaiata.
E stamattina è squillato il telefono. Avevo messo la sveglia alle 7 ma quando il telefono ha cominciato a fare casino e io dormivo profondamente ci ho messo un po’ di tempo a realizzare che non era il suono della sveglia ma proprio il suono di una chiamata. “Ma chi cavolo chiama a quest’ora?” ho biascicato tra me e me ma il mio cuore lo sapeva già…..sullo schermo c’era il tuo nome bellissimo.
E la tua voce assonnata quanto la mia: “alaarm…..”.
Stamattina ho cominciato la giornata ridendo! Che allegria!
E l’alarm non bastava, hai detto: “continuerò a parlare finché non sarai sveglia del tutto”. E hai continuato a dire neanche più mi ricordo che cosa per un quarto d’ora. E alla fine ero veramente sveglissima. Ah che meraviglia. Svegliarsi con il suono della tua voce è meraviglioso, immagino cosa potrebbe essere svegliarsi tra le tue braccia e sentire dal vivo la tua voce che mi solletica le orecchie.
Buona giornata anche a te amore mio.

domenica 2 dicembre 2012

Benzina



Amore mio,
oggi, infine, siamo tornati tutti alle nostre case e io sento la tua mancanza. Come posso fare a raccontare tutto quello che hai combinato oggi?
Sei un pazzo furioso e io ti adoro ogni giorno di più. Non ho mai riso tanto come in questi 4 giorni in tua compagnia. Finirò nella schiera delle donne che alla domanda: “Perché ti sei innamorata di lui?”, rispondono “perché mi fa ridere”.
Non so, non so bene perché sono cotta di te, so solo che sei un ciclone entrato nella mia vita. Non ho mai sentito tanta energia vibrare in un uomo. Di solito sono sempre io che distribuisco benzina a tutti, stavolta sono stata io a riceverne. Stamattina me ne hai data talmente tanta che mi sembrava di essere ubriaca. E mi sembrava tutto bello. Complice la bellissima giornata che ci ha accompagnato lungo il nostro viaggio. Guardavo i km scritti sulle pietre miliari lungo la strada e pensavo al momento in cui avremmo dovuto lasciarti a G**** ma non ero troppo triste, ero talmente contenta e felice di quello che stavo vivendo che non c’era troppo posto per la tristezza.
Ascoltavo i racconti sulla tua famiglia e mi colpiva la naturalezza di come raccontavi di te bambino, delle botte degli altri ragazzi, dei casini con tuo padre. Beh, il dolore fa crescere in fretta e all’improvviso ti ho visto uomo, ho visto oltre le tue facezie, il casino che fai sempre, la tua allegria incontenibile. Ho visto la sensibilità, la sofferenza, la capacità di prendersi cura, la capacità di prendere una decisione e di tenere duro.
Quando sei sceso mi hai detto “take care” e poi rivolto a M. hai detto “abbi cura di lei”.
Ecco, mi viene da piangere: nessuno, (tranne le mie amiche-sorelle) si è mai preso cura di me.
Poi, neanche il tempo di arrivare a casa che già era arrivato un tuo sms con dolcissime parole di affetto,  poi hai chiamato per sapere se eravamo arrivati bene e mi hai dato appuntamento per sentirci in serata.
Ripenso alle tue parole e la mia voragine si riapre, ferita sempre aperta, e adesso piango davvero. “Abbi cura di lei”, le parole più dolci che abbia mai sentito da un uomo, meglio di tanti complimenti o di un mazzo di rose rosse.
Come sono belli i tuoi occhi castani, dolci e vivaci allo stesso tempo. Ehhhhhhhhh, sospiro peggio di una svenevole damina vittoriana. 
No, no, la tua bocca è la cosa più bella di tutte, quando sei serio, quando ridi, quando parli. Non l’ho ancora mai baciata la tua bocca, ma la bacerò, in qualche modo la bacerò, fosse anche solo per dirsi addio e non rivedersi mai più, ma la bacerò.

giovedì 29 novembre 2012

Ciao amore

Ciao amore,
non arrivo a calmare i crampi che ho allo stomaco. Sono affianco a te, tu guardi la presentazione sulla certificazione di qualità e dovrei guardarla anch'io, ma non ci riesco e ti scrivo questa ennesima lettera.
Ho i crampi allo stomaco, dicevo, vorrei essere tra le tue braccia e morderti. Sì, morderti, le tue labbra prima di tutto e poi un pò dappertutto, dove posso arrivare. E poi vorrei sentire la stretta delle tue braccia attorno a me. Il tuo peso addosso. E infine un pò di sollievo al mio stomaco, che smetta di avere i crampi. Dammi un pò di pace, te ne prego.
Mi sento male perchè mi ritrovo qui accanto a te a pregarti in silenzio, a parlarti in silenzio.
Vorrei dirti: "la tua bocca mi fa impazzire", "vorrei baciarla ad ogni momento".
E mi sento idiota perchè sono qui per lavorare, per fare delle cose e io invece non ho alcuna voglia di lavorare ma penso solo a te. La mia mente si accanisce su di te.
E penso: è questo l'amore? Questa cosa che mi fa venire i crampi allo stomaco e che mi fa passare la voglia di fare qualsiasi altra cosa. C'est un malheur. Et à la fois je déteste moi et toi. Mi sento brutta, insipida, inutile.
Vorrei piangere et bien, che cosa ha a che fare l'amore con tutto questo?
E' solo dolore. Sono io, sono io che non vado bene. Adesso guardo le tue mani. Belle, con le dita lunghe ma non sottili, forti e regolari. Le voglio su di me, voglio sentirmele adosso, voglio sentire che mi frugano sotto i vestiti e cercano di infilarsi nel mio corpo. Quando ero ragazzina non amavo molto le mani su di me, ne avevo paura forse. Adesso, invece no, le voglio, adoro sentire mani amate che cercano di forzare la serratura. E più sono forti, più sono insistenti, più mi danno la misura del desiderio. L'idea del tuo desiderio di me mi intossica.
E' normale tutto questo? E' amore o malattia?
Ho voglia di scappare. Anzi no, solamente allontanarmi un pò per respirare, tirare un sospiro di sollievo, un pieno di aria pulita che schiarisca le mie idee, dissipi l'aria attossicata.
Adesso mi sono calmata e  tu mi sei quasi indifferente, ti guardo e non sei neanche più bello come prima. Forse perchè la tua bellezza è in te ma è anche e soprattutto nei miei occhi.
No, a essere bello, sei bello, niente da dire. Ma a volte i miei occhi ti vedono come un dio, a volte come un Big Jim qualunque. Dipende da quello che io proietto su di te. A volte tanto, a volte poco, a volte l'universo intero. E quando smetto di proiettare su di te, vedo solo un uomo. E un "uomo" non basta a riempire la voragine che spalanca la mia anima e fa fibrillare il mio cuore. In effetti nulla può, nessuna medicina, nessun uomo grande abbastanza.
E poi mi arriva il tuo profumo. Ahhhhhhhhhhhh, ecco, è solo il desiderio, nient'altro, ormoni che fanno il loro lavoro.
Perchè prendersela tanto?